A vederla da qui
Ogni cosa è lontana
E ogni cosa lontana
Subito si scopre
Necessaria.
Ogni cosa è lontana
La frangetta tagliata a mano nel bagno
Il fiato spaccato dal quinto, ultimo piano
Ogni cosa è lontana
Mentre sorvolo la Mesopotamia
Ascoltando i grandi classici di John Lee Hooker
Giocando a scacchi col computer
Arrocco forte, la regina incastrata.
Ricordi quella volta nella terra dei tricicli?
Mangiavamo con le mani dai grandi piatti di alluminio
E tu scherzavi con le spezie di nascosto
Ogni cosa è lontana, ora
Nei controlli sommari dei grandi terminali
Mentre spruzzo la colonia Acqua di Giò dai dispenser campionari
L’acqua del rubinetto è potabile? Mi chiedevi, dopo averne già bevuto due sorsate
Ogni cosa è lontana
L’abat-jour del tuo lato a cui appendi collane
Il tuo crocifisso laico
Ogni cosa è lontana
Dallo scoglio del Tinetto dove cercare i saraghi
Dalle tue correzioni pazienti alla mia raccolta differenziata
Ogni cosa è lontana
E non devo ridere se ora mangeranno la zuppa tenendo i cucchiai rivolti verso la parte concava
Non riderò se li vedrò arrivare con le dita nelle narici l’uno dell’altro
È il costume del loro popolo
Sei un ospite qui, ringrazia prima, ringrazia dopo
Lascia sempre qualcosa nel piatto per far vedere che il pasto è stato abbondante.
Ogni cosa è lontana
L’intimità dei pronomi di due lettere
Le mie dita appese all’arpa delle tue costole
La maniera in cui dividi l’ultimo pezzo nel piatto
Per lasciarmi l’ultimo boccone.
Ogni cosa si misura in pollici di distanza dal neo rosso sulla tua coscia
Potrei mangiare tutto, potrei ridere solo
Se ogni cosa non fosse lontana.