Per tutte le volte che ho pensato che le nostre
Distanze dovrebbero misurarsi in centimetri
[Il problema di unità
Precede sempre quello della misura]
Quanto manca?
Ti chiedo, da quando
In macchina ho paura ad accendere la radio
perché passano quella canzone che parla di te
– e ogni viaggio è un’apnea
ogni viaggio, un’apnea.
A volte
Mi ricordi
Le parafrasi delle antologie
Talmente accurate
Che ti viene il dubbio che stiano sopravvalutando.
E corriamo giù al mercato a vedere i galli con gli artigli
i pesci pugili che si battono,
gli assolotti che si rigenerano,
la vergogna dei pipistrelli
cui l’ala fa da sipario.
Saremo come Esopo
A trarre morali da tutti gli animali
E comunque vada la serata
Alla fine c’è Calvino
Sul comò della pensione.
Ricordi quando salimmo su aerei in direzioni opposte
per non vederci più?
Per scoprire con secoli di ritardo poi
Quello che l’intuito già suggerì a Colombo.
Quanto manca?
Mi chiedo.
E ora?
Ho delocalizzato i sentimenti nei paesi dove la manodopera costa meno
Tutte le volte che sono andato a recuperarli
Erano un po’ meno uguali alla versione originale.
Almeno
hai pensato a me
quando hai visto quella centrale dismessa
a Vienna?
Mi sei votata, volata,
vietata
come qui le ricerche su Google.
Ci sono Paesi in cui si dice di sì scuotendo la testa
Ma sorridere lo facciamo tutti sempre uguale.
Quanto manca?
Vorrei avere col tempo il rapporto che hanno i camion
quando vogliono superarsi.
E invece scrivo il mio testamento sui tovaglioli del ristorante
Per un’ansia improvvisa
O perché ho letto le statistiche degli incidenti aerei in Indonesia.
[La collezione di lapis ordinate per durezza decrescente
Sai a chi lasciarla]
Quanto manca?
Chiedo al tassista che è diventato il mio miglior amico
Visto che non lo vedrò mai più.
Quanto manca
[Il suo sorriso che non ho in nessun portafoglio]
[È quello che dimentico che mi dice chi sono.]
Da qui saresti lontana anche in chilometri.
Figurarsi
In centimetri.
(Trilogia di Shanghai – 2020 – Filippo Lubrano)