No
Oggi no
Che non ti passerò a prendere per andare a cambiare il cellulare
O a prendere quei winnipù da attaccarci di lato
E nemmeno a cambiare il piano tariffario
No
Oggi no
Che non ti dedicherò poesie da 160 caratteri
E non ripasserò col dito il logo della Fiat sul clacson della mia macchina
Mentre – aspettandoti – immagino le tue ballerine a righe scendere le scale 3 gradini alla volta
Per limarne statisticamente le irregolarità.
E non mi chiedere di andare in soffitta anche stavolta
A scovare le cassette di fine anni ’80
Per guardare Kiss Me Licia
Solo perché lei pare che ti assomigli un po’.
No
Oggi no
Che non ti penserò passando davanti al civico 37 di via delle Rosine
Ci dovevo passare già per i cazzi miei, non ti credere
E se ho guardato su è solo perché avevo paura della signora del 3° piano
Che ogni tanto mentre annaffia i gerani
Fa colare l’acqua di sotto.
No
Oggi no
Non mi viene neanche da toccarti
Nemmeno da sfiorarti le mani
E fantasticare sul colore dei calzini che compreremo a nostra figlia
E se le faremo mangiare le schifezze come premio per i bei voti a scuola
O le daremo la mela da lucidare sul manico del grembiule, a ricreazione.
No
Oggi no
Che non guarderò i documentari di Liciacolò
Pensando a come ci accoppieremmo se fossimo nati
Ramarro e ramarra
Criceto e criceta
Opossum e opossa.
No
Oggi no
Che non ti dirò che è bene dormire ognuno dal suo lato
Che va bene far l’amore
Ma dormire è un’altra cosa.
No
Oggi no
Che non ti dirò che questa vita non è abbastanza
Le mie dita non sono abbastanza
E il tempo è scardinato.
Perché oggi
sarebbe vero.