Le città scorrono al contrario
I mari sono zero, gli alberi uno
Avrai fatto scalo ormai?
Starai litigando con qualcuno
Parlando di cibo
Qualcuno che ti ricorda tuo nonno Evandro?
Come per la fine del giorno
Sono ancora arancione
Ma sarò buio a minuti
Sai che c’è un altro mare
che scorre sotto questo
e non sto parlando della metro?
Non riesco più a contare
Tutto quello che mi succede
Il terzo tè del giorno, il quarto cereale, la seconda chiamata
Settembre è un mese di sole domeniche
È meraviglioso averti qui, ora
Abbiamo conifere, dietro, nel terrazzo-giardino.
Anche le mie cicatrici hanno cicatrici.